432 hertz: la rivoluzione musicale

Questa è l’opera più esaustiva in commercio sul tema dell’intonazione a 432 Hz, nota anche come La Verdiano, in quanto caldeggiata da Giuseppe Verdi.

Riccardo Tristano Tuis tenta di svelare il grande arcano che si cela dietro a ciò che definiamo suono. A volte si dà per scontato che quello che si riesce ad udire si tutto ciò che può essere udito. in realtà, quello che si sente attraverso le nostre orecchie è solo la punta di un iceberg di iper-frequenze.

Frutto di anni di ricerche, il libro mette in correlazione la musica e la misconosciuta scienza dell’intonazione non solo alle più moderne ricerche dell’epigenetica, della fisica quantistica e delle neuroscienze, ma anche alle conoscenze esoteriche di menti del passato come Pitagora, Fibonacci, Da Vinci e Keplero e di oggi come Lyndon H. LaRouche Jr.

Il senso dell’udito è il senso umano che musicalmente lavora con più ottave di frequenza; mediamente il cervello riesce a elaborarne dieci, mentre dal senso della vista l’uomo riesce a estrapolare una sola, l’ottava dello spettro cromatico con il suo do rosso e il suo si violetto.

A metà strada tra questi due sensi, c’è il senso del tatto, con cui il nostro cervello riesce a elaborare alcune ottave che vanno dalla banda di frequenza materica degli oggetti solidi ai liquidi e ai gas, fino all’ottava superiore: il calore.

Il senso del tatto è intimamente collegato al senso dell’udito, poiché la pelle e la lingua captano anche le vibrazioni acustiche e fungono da “orecchie occulte”. Il mondo dei suoni e delle sue ampie lunghezze d’onda è il “mondo” spazialmente tra i più vasti in cui l’uomo è immerso, e forse è per questo che il nostro udito viene protetto da uno degli ossi più resistenti del nostro corpo: la porzione pietrosa dell’osso temporale.

Persino il senso dell’equilibrio è collegato al nostro organo dell’udito. C’è un adagio in cui si dice che “tutte le strade portano a Roma”; ebbene, questo proverbio è vero per i nervi craniali, poiché quasi tutti conducono all’orecchio.

L’orecchio ha un particolare legame con il decimo nervo cranico (nervo vago) responsabile delle nostre reazioni istintive. Anche per questo la musica ci emoziona ed è l’arte che più di ogni altra influenza l’umore e l’architettura sinaptica del nostro cervello.